Il coriandolo che si mangia

Siamo entrati nel tempo di Quaresima, anche se il rito ambrosiano per vicende storiche lascia ancora una settimana di tempo ai suoi fedeli in cui festeggiare il carnevale.

Perché questo accostamento tra un periodo di feste e una pianta, il coriandolo appunto, il cui nome Coriandolum deriva dal greco Koriandron, e da Koris, che significa “cimice” riferito al poco gradevole odore che emana questa pianta molto simile appunto a quello delle cimici?

La curiosità è che “i coriandoli carnevaleschi prendono proprio il loro il nome dalla spezia, i cui semi venivano un tempo rivestiti di zucchero ed utilizzati per i dolci al posto delle mandorle. L’usanza antica (risalente probabilmente al periodo rinascimentale prevedeva, infatti che questi piccoli dolci, detti confetti (ancora oggi i coriandoli si chiamano confetti in numerosi paesi), venissero lanciati per aria durante il carnevale e le festività.”. (p13)

Queste informazioni assieme alle proprietà specifiche delle erbe officinali, erbe aromatiche e vitigni li puoi trovare nella pubblicazione: L’orto giardino dei Carmelitani Scalzi a Venezia, Carlo Favero e Giorgio Forti (a cura di Carlo e Giorgio Favero), che potrete acquistare al Punto Amico.

19 Marzo, San Giuseppe

Dopo il 17 marzo, data in cui viene ricordato San Patrizio, patrono d’Irlanda festeggiamo San Giuseppe ricorrenza abbinata laicamente alla Festa del papà..

Tornando a San Patrizio, Vescovo Apostolo d’Irlanda (Collana blu “Messaggeri d’amore”, in vendita presso Punto Amico) nella iconografia tiene nella mano destra uno stelo di trifoglio, simbolo della Trinità, dove Padre, Figlio, Spirito Santo sono rappresentati dalla stessa sostanza e uniti nello stesso gambo(cfr.p 42). Un testimone che Patrizio passa a Giuseppe, simbolo del Padre e dell’unità familiare a protezione del Figlio e della Madre sotto l’ala dello Spirito Santo.

Teresa d’Avila si rivolge a san Giuseppe nella malattia e riconosce la sua protezione nel dedicargli la sua prima Fondazione. (Fondazione San Giuseppe, 24 agosto 1562). Così la Santa scrive nella sua Vita (6,5): “Presi per mio avvocato e patrono il glorioso san Giuseppe e mi raccomandai a lui con fervore. Questo mio padre e protettore mi aiutò nella necessità in cui mi trovavo e in molte altre più gravi in cui era in gioco il mio onore e la salute dell’anima mia. Ho visto chiaramente che il suo aiuto mi fa sempre più grande di quello che avrei potuto sperare”.

Per chi desidera cominciare a seguire le esperienze di Santa Teresa, può iniziare a pregare al secondo altare, alla sinistra dell’entrata della Chiesa degli Scalzi dove si trova la cappella dedicata alla Sacra Famiglia. San Giuseppe riveste un ruolo di protezione alla Vergine e al Bambino riconoscendo il Mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio.(Il gruppo della Sacra Famiglia è attribuito dalla critica a Heinrich Meyring).

Il negozio della Melissa

Il Negozio dei Carmelitani Scalzi di Venezia riapre con un nuovo orario che si è ampliato per venir incontro alle richieste dei fedeli e dei turisti di passaggio. Situato lateralmente alla chiesa subito prima dell’entrata del Giardino Mistico, è aperto…

  • dal martedì al sabato dalle 9:30 alle 13:00 – dalle 14.30 alle 17.30.
  • domenica dalle 14.00 alle 17.30.
  • lunedì chiuso.

Accanto ai tradizionali unguenti ed estratti a base di erbe dei Carmelitani si potranno trovare anche i prodotti erboristici della nota azienda nazionale Alta Natura. Oltre ai prodotti di erboristeria, è presente, anche la rivendita di prodotti editoriali inerenti la mistica carmelitana e la storia dell’ordine e della chiesa.

Da poco sono stati introdotti prodotti tessili come le borse in PVC riciclato prodotte dai detenuti del Carcere Maschile di Santa Maria Maggiore di Venezia. Le borse portano una scritta esclusiva per questa rivendita “Carmelitani Scalzi Venezia” e sono prodotte dai detenuti all’interno di un percorso di reinserimento lavorativo.

Il simbolo e prodotto di punta rimane la Melissa in tutte le declinazioni in cui viene lavorata dalla sapienti mani dei frati.