Le erbe amiche. Rimedi naturali per i disturbi più comuni

Due incontri dedicati alla fitoterapia presso il Centro Scalzi di Venezia

«Il Signore ha creato medicamenti dalla terra,
l’uomo saggio non li disprezza» Siracide 38,4

Dietro ad una tisana, ad uno sciroppo, ad un integratore acquistato in erboristeria o ad un medicinale prescritto dal medico può esservi un’esile erbetta di campo, un albero secolare, una variopinta pianta fiorita, una radice nodosa o una bacca succulenta. Le erbe medicinali esistono davvero. Imparare a conoscerne le proprietà terapeutiche e la specificità d’uso, contestualizzarne un corretto impiego nei diversi sistemi e apparati (sistema immunitario, nervoso, apparato osteo-articolare, respiratorio, digerente, …) e cogliere le eventuali insidie che un uso improprio può celare: sono questi alcuni degli obiettivi che il mini-corso di fitoterapia in due lezioni «Le erbe amiche. Rimedi naturali per i disturbi più comuni» propone. (Download il volantino)
Un luogo davvero singolare e privilegiato ospita gli incontri. È la sala conferenze dei frati scalzi di Venezia, a pochi passi dal giardino mistico carmelitano, che rievoca, mutatis mutandis, la tradizione medievale dell’«orto dei semplici», in cui i religiosi coltivavano le diverse piante officinali, trasformate nei laboratori farmaceutici monastici in rimedi medicamentosi. A questa tradizione si riallacciano i frati scalzi di Venezia, che da tre secoli, con mani pazienti e laboriose, coltivano nel loro florido giardino la melissa moldavica, distillando un prezioso olio essenziale, utilizzato per la preparazione della famosa Acqua di melissa, di cui tante vite hanno beneficiato nei secoli.
L’Acqua di melissa può essere assunta come esempio illuminante ed emblematico di un preparato fitoterapico della tradizione antica, frutto della sapienza conventuale del passato, utilizzato da generazioni e generazioni di persone con brillante successo, la cui validità ed efficacia è attualmente confermata e avvalorata dai più importanti studi scientifici, capaci di mettere in luce le eccellenti proprietà ansiolitiche, digestive, carminative, antispasmodiche, antibatteriche, antivirali, antinfiammatorie e antiossidanti, che connotano l’olio essenziale di melissa moldavica in virtù dei suoi principi attivi e dei suoi fitocomplessi. La secolare prassi d’uso incontra l’evidenza scientifica. La tradizione di ieri abbraccia l’innovazione scientifica di oggi.
Possiamo, a buon diritto, affermare come la fitoterapia (dal greco phytón, pianta, e therapéia, cura) sia stata realmente “traghettata” dalla medicina popolare della tradizione alla Medicina fondata su basi scientifiche accreditate. Per tale ragione, la fitoterapia va considerata, a tutti gli effetti, una disciplina medica, la quale, utilizzando le piante medicinali sia in chiave curativa che in chiave preventiva, permette di curare malattie, risolvere specifici problemi e, più in generale, mantenere il benessere dell’organismo. I dati scientifici, non disgiunti dall’esperienza clinica, consentono oggigiorno l’uso medicinale delle piante garantendo sicurezza ed efficacia nel trattamento. Ecco perché negli ultimi decenni la fitoterapia rappresenta un ambito di grande interesse e un numero sempre crescente di persone ricorre alle piante medicinali per migliorare la propria salute. A costoro, e non ad un’élite di specialisti addetti al settore, si rivolge il corso in due lezioni, che insegnerà a riconoscere le piante medicinali più comuni, illustrerà le diverse tipologie di preparazioni (tinture madri, gemmoderivati, estratti secchi, oli essenziali,…) e l’iter che dall’erba porta al medicamento, fornendo preziose informazioni sull’uso corretto dei fitoterapici.
Entrare nel meraviglioso mondo delle erbe è un’avventura affascinante, da gustare con la gioia e la gratitudine di chi sa apprezzare le tante ricchezze che la natura, opera del Creatore, offre all’uomo.
Gli incontri saranno tenuti da Giuliana Costella, naturopata, e si svolgeranno sabato 17 e sabato 24 febbraio, dalle ore 10.00 alle ore 12.00, presso il Centro Scalzi (Cannaregio 54), con ingresso dal negozio dei frati carmelitani «Acqua Melissa».

Francesca Bianchi