La collaborazione della Comunità dei Padri Carmelitani Scalzi di S. Maria di Nazareth con l’Associazione Murano Viva e il patrocinio del Comune di Venezia non poteva che dar luogo a una ricca opportunità per veneziani e non, di godere della bellezza di opere artistiche prodotte da maestri vetrai muranesi in grado di suscitare oltre ad appagamenti estetici, sentimenti di ricerca spirituale o di vicinanza in quel cammino mistico di perfezione che Teresa d’Avila ha proposto alle sue Sorelle monache e a quanti lo desiderassero.
L’ esposizione “Murano Glass Easter” verrà inaugurata l’11 marzo e rimarrà aperta fino al 5 giugno 2017 presso la Chiesa di S. Maria di Nazareth (Stazione ferroviaria S. Lucia).
“È il primo anno che si propone un evento come questo sul tema pasquale, mistero della morte e resurrezione di Gesù Cristo”, afferma il priore Roberto Magni, “le opere dei maestri vetrai faranno riferimento ad alcuni temi biblici, quali la Sacra Alleanza, il mistero dell’Eucaristica… La loro esposizione”, continua il Priore, “permetterà di condurre un percorso catechetico in preparazione alla Pasqua”.
Gli artisti che hanno contribuito alla realizzazione della mostra sono Dino Rosin, Paolo Crepax, Franco e Mauro Panizzi, Dario Frare, Matteo Seguso, Rossetto Deborah, Mario e Francesco Badioli e Mattia Nasta, Pietro, Andrea e Nicola Barbini, Marco e Michele e Giorgio Giuman, Lucia Santini, Lucio Bubacco e lo staff della Scuola Abate Zanetti.
Accanto ad ogni opera sarà possibile trovare un approfondimento sull’artista e il riferimento a un versetto sacro che accompagna la lettura della realizzazione artistica. Per l’orientamento al percorso artistico è a disposizione una piantina che indica la sequenza assegnata ai vari temi delle creazioni dei maestri vetrai.
In una cappella verranno esposti i lavori, sempre di tema biblico già realizzati da maestri vetrai ora scomparsi.
L’Associazione Murano Viva intende anche aiutare i lavori di restauro resi necessari alla facciata della Chiesa lasciando per questo scopo le eventuali offerte che i visitatori intendessero lasciare.
Maria Giovanna Romanelli
(articolo tratto da Gente Veneta n°10, 10 marzo 2017, pag 15)