Madonna del Carmelo

Gentilissimi,

per prepararci alla Festa della Madonna del Carmelo, che celebreremo nella chiesa di Santa Maria di Nazareth giovedì 16 luglio con la messa solenne delle ore 18.00, padre Gabriele Occhipinti, frate carmelitano scalzo della casa di Roma, da martedì 7 luglio a mercoledì 15 luglio, durante l’omelia della messa delle ore 18.00, proporrà delle meditazioni spirituali sul tema “Maria, spes mea, fiducia mea”.

Sarà una preziosa occasione per rigenerare lo spirito e per conoscere più da vicino la bellezza della spiritualità carmelitana.

Vi aspettiamo e vi salutiamo cordialmente,

la comunità dei frati Carmelitani Scalzi di Venezia

Una nuova edizione del Corso di spiritualità mistica

Una nuova proposta per scoprire sempre di più la bellezza della propria vita.

Con il corso di catechesi nell’arte l’Ufficio Catechistico del Patriarcato di Venezia desidera offrire un’opportunità di riflessione attraverso le immagini sacre. Indagando il loro significato e i loro contesti sarà possibile penetrare alcuni aspetti del senso dell’esperienza affettiva del cristiano. Tre lezioni frontali e due in situ ci permetteranno di metterci in ascolto dei testimoni della Chiesa del passato che con le immagini ci hanno lasciato un’importante eredità per la nostra crescita spirituale da riscoprire continuamente.

Il corso è gratuito. Iscrizioni presso l’Ufficio evangelizzazione e catechesi:

tel. 041 2702462 e-mail: catechistico@patriarcatovenezia.it

click per il programma

Domenica 2 aprile ore 18

Beato CLEMENTE VISMARA (1897 – 1988) Il “Patriarca della Birmania”

…vent’anni dopo la perdita dei genitori, divenuto già missionario, egli si descrive sperduto in una lontana foresta della Birmania, avvolto dal buio della notte, esposto a mille pericoli di fiere e di briganti, egli non si sente né solo né abbandonato: assapora una dolce esperienza interiore da lui stesso così raccontata, in una lettera agli amici d’Italia: Leggi tutto “Domenica 2 aprile ore 18”

#8 Murano Glass Easter

Ultima cena

Ultima Cena

Matteo Seguso incisore d’arte su vetro
Maestro: Matteo Seguso. Tecnica: incisione su vetro.

Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. (Gv 13,1-5)

#7 Murano Glass Easter

Crocifissione

Crocifissione

Vetreria Badioli
Maestri Mario e Francesco Badioli e Mattia Nasta. Tecnica: lavorazione fornace classica artistica.

Non temere, perché io sono con te;
non smarrirti, perché io sono il tuo Dio.
Ti rendo forte e ti vengo in aiuto
e ti sostengo con la destra della mia giustizia.
Ecco, saranno svergognati e confusi
quanti s’infuriavano contro di te;
saranno ridotti a nulla e periranno
gli uomini che si opponevano a te. (Is 41,10-11)

#6 Murano Glass Easter

Ariete nei rovi

Ariete nei rovi

Vetreria Giuman Giorgio
Maestri Giorgio, Marco e Michele Giuman. Tecnica: Lavorazione a massello e cera persa.

Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull’altare, sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito». Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. Abramo chiamò quel luogo «Il Signore vede»; perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore si fa vedere». Gen 22,9-14.

#5 Murano Glass Easter

La colomba

La colomba

Maestro Paolo Crepax
Tecnica: Soffiatura artistica moderna.

Trascorsi quaranta giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatto nell’arca e fece uscire un corvo. Esso uscì andando e tornando, finché si prosciugarono le acque sulla terra. Noè poi fece uscire una colomba, per vedere se le acque si fossero ritirate dal suolo; ma la colomba, non trovando dove posare la pianta del piede, tornò a lui nell’arca, perché c’era ancora l’acqua su tutta la terra. Egli stese la mano, la prese e la fece rientrare presso di sé nell’arca. Attese altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall’arca e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco una tenera foglia di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra. Aspettò altri sette giorni, poi lasciò andare la colomba; essa non tornò più da lui. (Gen 8,6-12)

#4 Murano Glass Easter

Mosè che apre il mar Rosso

Mosè che apre il mar Rosso

Frare lavorazione artistica in vetro di Dario Frare & C sas
Maestro Dario Frare. Tecnica: lavorazione a lume.

L’angelo di Dio, che precedeva l’accampamento d’Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò dietro. Andò a porsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele. La nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.
Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. (Es 14,19-22)

#3 Murano Glass Easter

Albero della conoscenza del bene e del male

Albero del bene e del male

Opera di Scuola Abate Zanetti, Staff Abate Zanetti. Tecnica: fornace classica e sabbiatura.

Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire». (Gen 2,16-17)